L’apprendimento che dura tutta la vita
Il Lifelong Learning, o apprendimento permanente, si basa sull’idea che le competenze non si acquisiscono una volta per tutte nella vita, ma si costruiscono costantemente lungo un percorso personale di apprendimento.
Lo scenario sociale, economico, politico e culturale è in costante evoluzione e l’apprendimento non può essere riservato a una sola fase della vita, ma deve diventare un processo costante, che unisce modalità “formali”, come il percorso scolastico, e “informali”, quali, per esempio, gli eventi culturali.
Grazie al Lifelong Learning non solo si favorisce l’aggiornamento continuo, soprattutto in ottica di employability, ma anche la realizzazione personale di ogni individuo. La formazione, infatti, fornisce le risorse necessarie al singolo per sviluppare le sue potenzialità. Il sapere permette di realizzarsi e vivere con successo all’interno della cosiddetta knowledge society.
L’Unione Europea riconosce e sottolinea l’importanza dell’istruzione permanente già dal 1996, proclamato Anno Europeo del Lifelong Learning. Da allora sono state messe in campo numerose azioni, tra cui se ne possono ricordare due significative.
In primo luogo, il lancio del Lifelong Learning Program (LLP), il programma per sostenere l’istruzione permanente, che ha visto lo stanziamento di 7 miliardi di euro tra il 2007 e il 2013.
Mentre nel 2018 è stata pubblicata dal Consiglio Europeo la Raccomandazione sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente, che ha individuato otto importanti competenze per la crescita professionale e personale di ogni individuo, tra cui: multilinguismo, competenze STEM (Scienze, Tecnologie, Ingegneria, Matematica), competenze digitali, competenze trasversali e interpersonali e imprenditorialità.
Quando si parla di apprendimento permanente, quindi, si fa riferimento all’esigenza di “imparare ad apprendere” in modo essere in grado di aggiornare costantemente le proprie conoscenze e competenze per far fronte al cambiamento. Adottando questo approccio si potranno sfruttare al meglio le opportunità che si presentano e preservare la coesione e l’inclusione sociale.